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VERONA: Il Giro tra Amore e Poesia

21/05/2021

Giro d'Italia 2021 | Tappa 13 - Reporter per un giorno

Il Giro d’Italia visto da una prospettiva speciale: quella degli studenti selezionati attraverso il progetto “Reporter per un giorno”, che hanno vestito i panni di aspiranti cronisti e fotografi per raccontare – dal loro punto di vista –  come le loro città abbiano vissuto il passaggio della corsa. Il progetto – promosso da RCS Sport con il supporto de “La Gazzetta dello Sport” – si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado delle province toccate dal Giro d’Italia. 

 

“Non esiste mondo fuori dalle mura di Verona, ma solo purgatorio, tormento, inferno.

 Chi è bandito da qui è bandito dal mondo, e l’esilio dal mondo è la morte.”

Recitano così le mura che cingono Piazza Bra a Verona, ricordando le parole di William Shakespeare nella sua celebre tragedia “Romeo e Giulietta”, che vede la bellissima città italiana come sfondo della più famosa delle storie d’amore.

E sono proprio queste mura il confine che permette l’ingresso in città da Corso Porta Nuova, che funge da viale della vittoria e linea d’arrivo della tredicesima tappa del Giro d’Italia 2021.

 

Attraversata la campagna, lungo le strade della pianura del Ferrarese, del Polesine e del Mantovano, si arriva finalmente nella città dell’amore, percorrendo al ritroso il percorso fatto dall’innamorato Romeo, nella tragedia Shakespeariana, costretto all’esilio dalla città dell’Arena.

Laddove l’allontanamento dal centro è cantato come una dolorosa dipartita, l’arrivo viene sempre celebrato, soprattutto in quest’occasione speciale: Oggi, 21 maggio, migliaia di cittadini attendono con ansia l’avvento dei ciclisti, dopo due anni dall’ultima volta in cui la città veneta si è tinta di rosa, ospitando questa importante ricorrenza.

 

Proprio come i corridori del Giro attraversano il panorama italiano in una sorta di pellegrinaggio sportivo, Verona è stata tappa di un altro viaggio, il più iconico nella nostra letteratura: la città è narrata come Il primo rifugio e il primo ostello nell’esilio di Dante Alighieri, sommo poeta e padre della lingua italiana, nel suo diciassettesimo canto del Paradiso.

Il poeta decanta l’ospitalità della città veneta, e il suo passaggio viene ancora oggi ricordato dalla statua eretta in suo onore che lo rappresenta centrale in Piazza dei Signori, conosciuta anche come Piazza Dante. Per gli amanti della letteratura, è noto che la città non è mai rimasta inosservata a coloro che apprezzano l’arte, la poesia e bellezza.

 

L’orgoglio veronese non è infatti solo degli abitanti della città, ma di tutti gli italiani che possono vantare del bagaglio artistico e culturale che trasporta la sua tradizione, ricca inoltre di siti patrimonio UNESCO: Basti pensare al simbolo che è l’Arena di Verona, la cui presenza imponente dà il suo benvenuto a turisti e non in Piazza Bra, ospitando ogni anno spettacoli musicali e teatrali, dai festival radio alla stagione lirica, è tappa di migliaia di turisti ogni anno l’immancabile Festival dell’Opera che si tiene ogni estate nell’anfiteatro veronese. Ed è proprio con l’arrivo della bella stagione che viene offerto il meglio dalla località veneta, in concomitanza con il possibile ritorno alla normalità, un lungo periodo di incertezze.

 

Si è parlato di esilio e di allontanamento, soprattutto negli ultimi mesi, quando siamo stati tutti costretti ad una routine casalinga che ci ha privati di tutto il contatto e della libertà a cui eravamo abituati. A differenza di Dante, non siamo stati allontanati da casa ma dal resto del mondo, quasi dimenticandoci cosa ci aspetta fuori. L’arrivo del Giro è simbolo di speranza, del germogliare di una nuova calda stagione che ci potrebbe permettere di viaggiare e visitare le diverse realtà offerte dal nostro paese, come hanno fatto i nostri corridori.

Per Verona, l’arrivo del giro ha ricordato che nonostante la nostra vita sia stata stravolta e sia alla ricerca di stabilità, le tradizioni sono ancora rispettate e l’amore per la gara resta come punto di riferimento, poiché non smetterà mai di ricordare all’Italia quanto siamo in realtà legati: se non per la vicinanza fisica, attraverso il percorso che ogni anno mostra le bellezze della nostra terra.

 

Alice Zenari, Educandato Statale “Agli Angeli” Liceo Scientifico

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