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Verbania-Alpe Motta. Un viaggio meraviglioso

29/05/2021

Verbania-Alpe Motta. Un viaggio meraviglioso. Tappa 20 Giro d'Italia

In tanti hanno scritto dei luoghi attraversati dalla tappa di oggi, la penultima del Giro 104, l’ultima in linea prima della cronometro di domani.

Luoghi di confine, di passaggio, di traffici e d’incontri.

Uno è Nietzsche. “Lassù da solo; ed è stato il miglior viaggio in diligenza che abbia mai fatto. Non so scrivere della grande magnificenza della Via Mala, mi sono sentito come se non conoscessi ancora la Svizzera. È questa la mia Natura, e non appena ci siamo approssimati a Spluga sono stato sopraffatto dal desiderio di restarvi.”

 

Damiano Caruso invece non ci si ferma, anzi a Spluga il suo viaggio è appena cominciato. Ha ancora davanti due salite e la possibilità di giocarsi tappa e Maglia Rosa.

Era partito subito dopo lo scollinamento del Passo San Bernardino rispondendo a un attacco di Bardet e compagni in discesa.

Lui e Bilbao li hanno seguiti e ripresi, tutti assieme hanno continuato l’azione lungo il falsopiano verso il successivo Gpm e a Spluga hanno 30’’ sul gruppo dei migliori che è tirato dalla Ineos.

Storer lavora per Bardet, Bilbao per Caruso, e anche in salita continuano a guadagnare mentre la Maglia Rosa invece perde pezzi, si staccano infatti Moscon e Narvaez.

In cima i quattro fuggiaschi hanno 45’’ di vantaggio.

A questo punto non è inutile ricordare che Caruso in classifica stamattina era secondo a 2’29’’ da Bernal, il quale un attimo di inquietudine ora deve provarlo.

Anche John Ruskin si è trovato a passare quassù nel 1833, e scriveva: “Quando ebbi superato il Passo dello Spluga, vidi come la nebbia si andava diradando, lasciandomi libero lo sguardo su un mondo che era scomparso. Solo quando i veli tra cielo e terra si furono allontanati, emerse alla luce tutta la bellezza”.

I ”veli tra cielo e terra” oggi accompagnano i corridori lungo i tornanti dell’ultima discesa che porta all’ultima salita di Alpe Motta.

7 km al 7,6 % di media per decidere tappa e Giro d’Italia.

A 6 km e mezzo dalla fine si stacca Bilbao, che fino ad oggi non è mai stato fra i primi ma questo pomeriggio ha fatto un mezzo capolavoro in servizio del capitano.

Caruso fa in tempo a dargli una pacca sulla schiena prima di continuare solo con Bardet il suo viaggio – un momento che si aggiunge alle migliori immagini di queste tre settimane.

 

Dietro sono rimasti in pochissimi: il solito Martinez con Bernal, poi nell’ordine Yates, Vlasov, Carthy e Almeida.

 

Martinez anche oggi è l’angelo custode della Maglia Rosa, forza e con loro resistono solo Yates e Almeida; poi soltanto Almeida; poi più nessuno.

A 2 km dal traguardo ci sono le pendenze più difficili, Bardet già da un po’ pedalava più con le spalle che con le gambe e cede, e Caruso va da solo.

All’ultimo km ha ancora 24’’ di vantaggio e – nonostante la Maglia Rosa abbia lasciato anche Martinez e sia partita al suo inseguimento, abbia ripreso e staccato Bardet e spinto fino all’ultimo metro di salita – nonostante questo il siciliano non perde più nulla fino al traguardo, neanche un secondo.

Blinda il secondo posto in classifica generale e vince la sua prima tappa al Giro d’Italia.

2° Bernal a 24’’, 3° e 4° Martinez e Bardet a 35’’, 5° Almeida a 41’’, 6° Yates a 51’’.

Appena dopo la premiazione Caruso ha detto:

“Non ho mai vinto da campione.

Ma oggi ho realizzato un sogno e sono l’uomo più felice del mondo”

 

Tanti hanno scritto dei luoghi attraversati dalla tappa di oggi, luoghi di passaggio, di confine e d’incontro.

Tra questi anche Goethe che valicó lo Spluga il 30 maggio 1788 e annotó: “Ho visto davanti a me le colline attorno al Lago di Como, le alte montagne grigioni e svizzere, quasi fossero una riva dove potevo nuovamente approdare dopo un viaggio meraviglioso.”

Domani c’è l’ultima tappa del Giro, 30 km a cronometro dove difficilmente il siciliano della Bahrain Victorious potrà recuperare i due minuti che lo separano da Bernal, che sembra avviato a conquistare il suo primo Giro d’Italia.

Ma domani è domani.

Oggi Damiano Caruso si gode la fine del suo viaggio meraviglioso.

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