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Tappa 3 della Tirreno Adriatico: I nomi e i luoghi, Marco Pantani e l’origine di una salita.

09/09/2020

Ogni luogo ha un nome, che a volte è cristallino, a volte invece si perde nei rivoli della storia, incrociando la mitologia.

Per esempio, non c’è certezza sulle origini del nome della città di Follonica, da cui riparte oggi la Tirreno Adriatico.

Secondo alcuni verrebbe dall’etrusco fullona, cioè opificio, luogo in cui si tingevano i panni.

Altri ipotizzano che venga da fullone, mulino.

Un’altra ipotesi è che sia riconducibile a follis, mantice da forno, vista l’antica tradizione mineraria della zona.

Lo stesso vale per Grosseto, che la corsa incontrerà dopo una quarantina di  chilometri: sembra che il toponimo sia legato alla vegetazione, indicando un’area ricca di alberi e d’acqua.

 

Forse per questo l’Imperatore Federico II di Svevia amava trascorrere qui la stagione invernale, grazie al clima mite e ad estese aree umide attorno alla città, dove poteva praticare la caccia e la falconeria.

La città di Capalbio (chilometro 91 di gara) sembra derivare da Caput Album, per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo; altri invece lo riconducono a “Capo d’Alveo”, dal nome che prese il castello eretto nel Medioevo sopra il fiume sottostante.

Da Capalbio il tracciato vira a sinistra verso l’entroterra, avvicinandosi a Saturnia.

Leggenda vuole che la città sia stata fondata direttamente dal dio Saturno, e che fosse addirittura la prima città italica.

 

Un’altra leggenda racconta che Saturno una volta fece arrabbiare Giove a tal punto che questi gli lanciò contro un fulmine che andò a conficcarsi nel terreno, dando così origine alle famose terme sulfuree di Saturnia.

Nomi mitologici, sfocati, nomi che si perdono nelle rughe del tempo.

Di un nome, però, da oggi, possiamo avere certezza.

La tappa di oggi si conclude in un circuito che percorre due volte la salita che parte da Poggio Murella, cinque chilometri con punte al venti percento.

Oggi lì verrà inaugurato un monumento ad un gigante del nostro ciclismo e quella salita diventerà, da ora e per sempre, ‘il Muro del Pirata’.

 

Marco Pantani amava questi luoghi, come Federico II passava spesso l’inverno da queste parti, aveva anche comprato casa giusto ai piedi del Muro del Pirata, che spesso usava come allenamento.

La Tirreno Adriatico passa due volte sulla sua strada per rendere omaggio a un campione che ha cambiato per sempre la storia del ciclismo.

E, come tutti i grandi, da oggi ha anche dato il nome a un pezzo di Mondo.

Segui la tappa in diretta su https://www.tirrenoadriatico.it/it/live/

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