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Seconda settimana: occhio ai trabocchetti

16/05/2022

Il Blockhaus qualcosa ci ha detto, ma siamo ancora ben lontani dalla soluzione di questo Giro d’Italia 2022. L’equilibrio regna sovrano e ora ci aspetta una seconda settimana insidiosa, altimetricamente non troppo complicata, ma comunque zeppa di insidie che, con una classifica così corta, potrebbe stuzzicare la fantasia di qualche big della generale.

Dopo la giornata di riposo in suolo abruzzese, il gruppo ripartirà da Pescara per fare rotta verso nord e verso le Marche. La Pescara-Jesi di 196 km è una piccola classica, con una seconda parte di gara piuttosto mossa e con i classici saliscendi marchigiani che potrebbero regalare un finale molto divertente. Gli scenari più plausibili sembrano essere due: l’arrivo di una fuga o la lotta tra corridori veloci in grado di tenere anche sui brevi strappi. Ci ricordiamo tutti lo show di Mathieu Van der Poel nella tappa dei muri alla Tirreno-Adriatico 2021 e la tappa di Jesi, pur più semplice, passerà su alcuni di quei luoghi, motivo per cui l’olandese andrà tenuto d’occhio. Suggestivo sarà anche l’attraversamento di Filottrano, la città del compianto Michele Scarponi.

Si proseguirà poi con una delle tappe più semplici di questo Giro d’Italia, quella del Parmigiano Reggiano, la Santarcangelo di Romagna-Reggio Emilia, completamente pianeggiante, senza nemmeno un GPM. La frazione è comunque piuttosto lunga, 203 km, e per le squadre non sarà banale tenere chiusa la corsa per tutti quei chilometri. La volata appare comunque scontata e sarà da vedere se ci saranno fuggitivi vogliosi di andare all’attacco o, come capitato a Scalea, sarà una lunga processione verso l’arrivo di Reggio Emilia.

Più interessante sembra essere la Parma-Genova, anche questa piuttosto lunga coi suoi 204 km. La frazione sembra essere disegnata alla perfezione per gli attaccanti di giornata, per cui è lecito attendersi grande bagarre per riuscire a centrare la fuga. I GPM sono tre, il Passo del Bocco, La Colletta e il Valico del Trensasco, con quest’ultimo che è il più insidioso coi suoi 4 km all’8% e verrà superato a 32 km dall’arrivo. Difficile che gli uomini di classifica vogliano muoversi, ma la lotta per la vittoria di tappa si preannuncia incerta ed interessante.

Nella Sanremo-Cuneo di 150 km torneranno protagonisti i velocisti, che avranno la penultima occasione per provare a lasciare il segno. Il Colle di Nava da affrontare a 100 km dall’arrivo non fa paura, sul traguardo della città piemontese si dovrebbe arrivare a ranghi compatti, fuga permettendo.

Il weekend si apre con una tappa, disegnata sui percorsi cari a Fausto Coppi, che promette spettacolo: la Santena-Torino, breve (147 km) ma ben 3000 metri di dislivello e continui up and down che non daranno modo al gruppo di prendere fiato. Questa è una tappa ideale per provare qualche imboscata, dal momento che il circuito finale, da ripetere due volte, presenta asperità molto importanti. In primis il Colle di Superga, salita simbolo della Milano-Torino, che verrà affrontata dal versante di Bric del Duca (5 km all’8,6%), poi il Colle della Maddalena (3,5 km all’8%), con il primo chilometro e mezzo al 13%, e infine lo strappo di Parco del Nobile (1,5 km all’8%). Il tutto da ripetere due volte. Dopo una settimana di tappe, sulla carta, relativamente tranquille, a Torino potrebbero scoppiare i fuochi d’artificio.

La settimana si chiude con una frazione da quasi 4 mila metri di dislivello, la Rivarolo Canavese-Cogne di 177 km. Gli ultimi 80 km sono estremamente interessanti, con le salite di prima categoria di Pila-Les Fleurs (12,2 km al 6,9%), di Verrogne (14 km al 7%) e poi quella finale di seconda verso Cogne (22,4 km al 4,3%) da affrontare in rapida successione. Con la salita finale che non sembra in grado di fare selezione, la bagarre potrebbe scatenarsi nei primi due colli, con un’attenzione particolare da rivolgere anche alle discese. Con il giorno di riposo alle porte, gli uomini di classifica potrebbero avere voglia di provare a guadagnare qualche secondo.

GLI HIGHLIGHTS DELLA TAPPA 9

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