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#SaperFareBici

25/05/2021

#SaperFareBici

Da sempre l’Italia ha mostrato al mondo e all'Europa la sua vocazione industriale, soprattutto in ambito ciclistico.

Non a caso, sono molte oggi le aziende italiane che hanno superato i cento anni d’età o sono vicine a compierli. Ancma ed EICMA, che rappresentano il momento aggregativo di interessi industriali ed espositivi del settore ciclo, hanno anche loro più di cento anni.

Durante gli ultimi trent’anni abbiamo assistito ad ampie trasformazioni industriali, avvenute grazie a cambiamenti di strategie industriali sullo scacchiere mondiale. Nei primi anni 90 la Cina, forte della sua esperienza industriale, attaccava i mercati occidentali, non sempre in forma leale, e si espandeva nel mondo. Alcuni paesi rinunciarono, allora, a difendersi. Gli USA, per esempio. Ma non l’Europa, che utilizzava i TDI, Trade Defence Instruments, Sistemi di Difesa Commerciale e si trasformava profondamente, grazie alla possibilità legittima di mantenere produzioni, aziende e marchi grazie ai dazi antidumping. Dumping è infatti la parola inglese che significa vendere al di sotto del costo del prodotto. Nel caso delle biciclette, si scendeva al di sotto del costo della materia prima, grazie ad aiuti di Stato.

Oggi, con circa 3 milioni di biciclette prodotte, tradizionali e a pedalata assistita, l’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania, con circa 250 imprese, 12 mila addetti e un fatturato industriale di circa 1,5 miliardi di euro.

 

L'Europa conta complessivamente circa 15 milioni di bici prodotte (su 20 milioni vendute), 900 imprese, 90 mila addetti e circa 12 miliardi di euro di fatturato industriale, in continua e rapida crescita

L’Italia rappresenta l’eccellenza in Europa per quanto riguarda la bici da corsa: cambi, ruote, selle, telai su misura trovano, in Lombardia e Veneto, la migliore collocazione industriale in Europa e forse al mondo. Per assemblaggio di biciclette, soprattutto da ragazzo, forti di una automazione industriale molto spinta, la provincia di Cuneo non ha eguali. Anzi, possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che il 35 per cento dei ragazzi europei pedala con biciclette Made in Italy. E in Emilia Romagna si sta sviluppando, riconvertendo parte della storica e famosa Motor Valley, una fitta rete di produttori di motori elettrici e relativa componentistica, in grado di cavalcare il boom della bici a pedalata assistita che sta entusiasmando il mercato.

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