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Non solo Zoncolan

22/05/2021

Giro d'Italia 2021 | Tappa 14 - Reporter per un giorno

Il Giro d’Italia visto da una prospettiva speciale: quella degli studenti selezionati attraverso il progetto “Reporter per un giorno”, che hanno vestito i panni di aspiranti cronisti e fotografi per raccontare – dal loro punto di vista –  come le loro città abbiano vissuto il passaggio della corsa. Il progetto – promosso da RCS Sport con il supporto de “La Gazzetta dello Sport” – si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado delle province toccate dal Giro d’Italia. 

 

Oggi, sabato 22 maggio, il Giro d’Italia ha raggiunto il Friuli-Venezia Giulia nella quattordicesima tappa dell’edizione 2021. Partenza a Cittadella, arrivo sul Monte Zoncolan.

 

La regione ha accolto con entusiasmo i ciclisti, sfoggiando festoni, grida di incoraggiamento e applausi. Ancora una volta il ciclismo ha unito sport e Italia in un evento internazionale, in cui anche il territorio ha contribuito: hanno confermato e sottolineato la bellezza del Friuli-Venezia Giulia l’azzurro fiume Tagliamento, i boschi verdeggianti, la neve che ancora resiste alla primavera e sicuramente il panorama che si può ammirare dalla cima del Monte Zoncolan, altrimenti noto per questa sua invidiabile caratteristica come il “balcone delle Alpi Carniche”.

 

Ma lo Zoncolan gode anche di un altro appellativo, altrettanto suggestivo: è il “Kaiser” della Carnia, l’“imperatore”, così conosciuto per la sua salita tanto celebre quanto temuta: sono 14 km di salita costante, in particolare gli ultimi 3 km sono caratterizzati da una pendenza media del 13%, con punte che raggiungono il 27% e una quantità scarsa di tornanti. Sono 3 km, ma sono lunghi, sembrano infiniti, sono difficili da gestire. Bisogna inoltre considerare che tale salita è pervenuta dopo circa 190 km di corsa che, seppur relativamente più semplici, hanno contribuito alla stanchezza di tutti i corridori, per un totale di 205 km, lunghezza dell’intero tragitto. Il Monte Zoncolan, che è inoltre un importante polo sciistico friulano, è una meta veramente ambita, come testimoniano i tifosi giunti da tutta la regione e non solo, nonostante la nebbia, il freddo, l’umidità e la pioggia: lo Zoncolan è grandioso a prescindere dalle condizioni climatiche.

 

È la settima volta che il Giro sfida il Monte Zoncolan, la seconda volta che i corridori salgono dal versante di Sutrio, meno faticoso del versante opposto di Ovaro, considerato la salita più dura d’Europa, ma piuttosto impegnativo e da non sottovalutare.

La prima volta che Sutrio aveva ospitato il Giro era il 2003, quando Gilberto Simoni aveva dominato non solo la tappa, ma l’intera corsa, risultandone vincitore. Quest’anno il Giro d’Italia ha riproposto la sfida e questa volta ne è risultato vincitore l’italiano Lorenzo Fortunato, che all’arrivo ha alzato i pugni al cielo e ha sfoggiato un simbolico sorriso di orgoglio e felicità.

 

Domani si attende la seconda tappa in Friuli-Venezia Giulia, partenza a Grado e arrivo a Gorizia, un’altra occasione per gustare le peculiarità del territorio friulano.

Martina Marcuzzi Iogna, ISIS Magrini Marchetti, Gemona (UD)

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