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Giro-E, tappa 6: ci sono giorni in cui il ciclismo non è più soltanto sport

13/05/2021

Ci sono giorni in cui il ciclismo non è più soltanto sport

Da un lato, pedalare diviene un peccato da scontare, vuoi per il percorso, vuoi per le condizioni meteo avverse. Dall’altro, diviene simbolo di cose più grandi di lui. Così oggi, nella tappa numero 6 del Giro-E 2021, i 50 partecipanti hanno avuto modo di vivere il Grande Ciclismo, seppure smorzato dalla presenza dei motori installati sui telai delle biciclette che hanno alleviato le pene.

Da Castelsantangelo sul Nera ad Ascoli Piceno. Prima tappa a quattro stelle di questa edizione 2021. Percorso appenninico, tutto nell’entroterra: 82,4 chilometri per 2100 metri di dislivello positivo. Primo vero arrivo in salita, perché quello di Sestola spianava un poco prima del traguardo; questo, invece, è secco. Una giornata di bici vera, dura, e per questo, bellissima.

Partenza da Castelsantangelo, subito in salita. 10 chilometri, seconda categoria. Molto bella anche a livello paesaggistico. Arrivo a Forca di Gualdo, dopo 10,4 chilometri al 7,4 per cento con punte del 12. Poi una leggera discesa, molto tecnica, nella piana della Val d’Orcia. Quindi la seconda salita, di terza categoria, molto più corta della precedente, con approdo alla Forca di Presta. Discesa, ancora. Lunga, tosta. Un tratto monotono verso Ascoli Piceno e qui, attraversata la città, l’ultima salita, la più bella della giornata: 15 chilometri e mezzo verso l’arrivo di San Giacomo. All’inizio, con vista sulla città di Ascoli. Ultimi quattro chilometri fino all’arrivo molto impegnativi. Un percorso tutto a tornanti, un piccolo Stelvio. 6,1 per cento di pendenza media con punte del 10 nell’ultimo tratto. Bello. Ciclismo vero. Meteo avverso: pioggia alla Forca di Presta, e freddo, pungente.

 

Ma oggi è stata una di quelle giornate, appunto, in cui lo sport non è stato soltanto sport.

Il Giro d’Italia come la sua costola, il Giro-E, sono transitato per il Cratere, la zona colpita dal violento scisma del 2016-2017 che ha distrutto, violentato questa magnifica terra. Ecco allora che lo sport, che il Giro 104, quello della Ripartenza, diventa anche il Giro della Ricostruzione. Perché dopo quasi cinque anni le cose, pare, si stanno finalmente muovendo. Intenso è stato, per i ciclisti elettrici, transitare nel paesaggio squarciato di Castelsantangelo, Castelluccio di Norcia, Arquata del Tronto, che ancora attendono di risorgere e si presentano nella loro bellezza sfigurata.

Il personaggio del giorno sono due. Una coppia di fratelli di Ascoli Piceno, che hanno pedalato con il team CDI-Fly Cycling Team. Entrambi sono ciclisti. Davide Ceci è un pistard azzurro, che ha conquistato quattro Campionati Italiani su pista velocità a squadre, oltre a tre Campionati Italiani giovanili. Suo fratello Francesco Ceci, il fratello maggiore, è un pistard azzurro ancora in attività Ha ottenuto 35 vittorie su pista, tra cui 25 Campionati Italiani nelle discipline velocità a squadre, velocità, keirin, chilometro; ha partecipato a diverse Sei giorni e a sette Mondiali su pista.

“Siamo ascolani doc, partecipare alla tappa di casa è una gioia”, racconta Davide. “La salita, e oggi ce n’è tanta, non è proprio il nostro pane, perché noi siamo velocisti puri, noi corriamo in pista, ma non potevamo mancare. È bello vedere il Giro, le biciclette da corsa in queste terre, che sono state martoriate dal sisma. Il ciclismo ad Ascoli è di casa, ma questa volta è qualcosa che dà fiducia. Vedere il Giro in quello che noi chiamiamo Cratere è un’emozione e un messaggio di speranza. È ora di ripartire”.

 

LE MAGLIE

 

Maglia Arancio Leader Classifica Generale – ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo
Maglia Viola Leader Classifica Sprint – Emika-E Powers
Maglia Verde-Ride Green Leader Classifica Prova Speciale – Emika-E Powers
Maglia Rossa Leader Classifica Regolarità – Valsir

Maglia Gialla Leader Classifica Master – ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo

Maglia Bianca Leader Classifica Giovani – RCS Sport

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