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Giro-E, Tappa 19

28/05/2021

Giro-E, tappa 19

Ultime due tappe di montagna, prima della crono conclusiva Sesto San Giovanni-Milano. Entrambe a tre stelle.

Ma prima di parlare della tappa e di ciclismo, un doveroso ricordo alle 14 vittime della tragedia della funivia Stresa-Mottarone, avvenuta il 23 maggio scorso. La partenza da Stresa era pianificata da tempo. Pronti a fare un passo indietro, gli organizzatori del Giro-E hanno ricevuto l’invito delle autorità locali a confermare la partenza da Stresa. Un doveroso omaggio è stato rivolto alle vittime: non è stato montato il villaggio di partenza né sono state effettuate le consuete attività di presentazione dei team e dei partecipanti, è stato chiesto un minuto di raccoglimento al gruppo e allo staff e i capitani sono partiti con il lutto al braccio.

La frazione in breve: da Stresa all’Alpe di Mera (Valsesia), 72,6 chilometri per 1.900 metri di dislivello positivo. Il Giro-E si è innestato sul percorso del Giro d’Italia già oltre la metà del chilometraggio totale della Corsa Rosa, in tempo per scalare le ultime due vette: il Passo della Colma e, naturalmente, l’Alpe di Mera, dov’era posizionato il traguardo. Gli ultimi 10 chilometri sono stati duri, con pendenze sempre al 9-10 per cento, e punte del 15 per cento. Chi ha pedalato anche ieri, nella Casalpusterlengo-Stradella, aveva le gambe legnose, perché faceva molto caldo e i colli dell’Oltrepò hanno lasciato qualche segno.

Come già, ma in tono minore, a Sega di Ala, il cuore della tappa è stato l’ultima salita, vero momento di interesse della frazione odierna e di impegno per i ciclisti elettrici. Grazie al motore, l’esperienza si è rivelata come al solito un piacere, che ha consentito ai partecipanti di godere non solo di un panorama incantevole e di un meteo particolarmente favorevole, ma anche di vivere il percorso del Giro d’Italia con il clima del Giro d’Italia: la gente che già aspettava i campioni e, felice, accoglieva nel frattempo i ciclisti elettrici.

 

Nei giorni scorsi, tra loro c’era Alessandro Ballan, professionista dal 2004 al 2016, vincitore di un Giro delle Fiandre nel 2007 e, soprattutto, di un campionato del mondo, nel 2008 a Varese

Magro e in forma quasi come nei giorni migliori, Ballan ha pedalato in allegria nel gruppo, elargendo consigli e forse qualche segreto ai suoi compagni di pedalata. “Tutti pensano alla bici elettrica come a un motorino”, ha detto. “Non è così, non c’è un acceleratore. L’aiuto si può regolare e si può fare anche fatica. È un mezzo rivoluzionario. Ho amici che sono andati in bici per anni, ma adesso non hanno più l’età per uscire in gruppo: l’e-bike ha consentito loro di pedalare con gli amici come facevano prima e io li ho visti rinascere. La bici da corsa elettrica serve anche alle persone che non hanno tempo, ma che hanno passione per la bici, e riescono ad andarci solo una volta la settimana o addirittura al mese. Con la bici a pedalata assistita possono divertirsi lo stesso, fare un giro un po’ più lungo. L’esperienza del Giro-E mi è piaciuta. Oggi amo guardare il panorama, chiacchierare con gli amici, non tirare come un matto, ma la forma fisica è ancora quella di allora, anche se i numeri, ovviamente, non sono più quelli di una volta e mi manca un po’ il fiato. Aggiungendo i 250 watt che esprime il motore della bici elettrica ai miei, penso che potrei stare in gruppo con i prof”.

 

 

 

 

LE MAGLIE

 

Maglia Arancio Leader Classifica Generale – ENIT – Agenzia Nazionale Turismo

Maglia Viola Leader Classifica Sprint – Emika – E-Powers

Maglia Verde-Ride Green Leader Classifica Prova Speciale – Emika – E-Powers

Maglia Rossa Leader Classifica Regolarità – Valsir

Maglia Gialla Leader Classifica Master – ENIT – Agenzia Nazionale Turismo

Maglia Bianca Leader Classifica Giovani – Fly Cycling Team – CDI

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