Il maremonti ciclistico più bello del mondo ha concluso la sua prima “settimana”
10 tappe da sogno che hanno portato i ciclisti elettrici da Torino, prima capitale d’Italia omaggiata in occasione del 160esimo dall’Unità del Paese, a Foligno, in Umbria, dove nel 1472 fu stampata la prima Divina Commedia del maestro Dante Alighieri di cui quest’anno cadono i 700 anni dalla scomparsa. Ma è stato un viaggio in un campionario d’Italia che fa invidia al mondo intero.
Avvio in Piemonte, come detto, sede delle prime tre tappe. Il Monferrato con le sue colline e, nella terza frazione, la meraviglia delle Langhe con i suoi scrittori: Cesare Pavese da Santo Stefano Belbo e Beppe Fenoglio, il cantore di Alba e del partigiano Johnny. Vino, libri e panorami: da vivere slow, in bici. Primo arrivo in salita a Sestola, tappa numero 4, mentre il Giro-E ha cominciato la discesa verso sud. Pianura secca tra Faenza e Cattolica per la quinta tappa, poi un crescendo di salite: dall’arrivo in quota ad Ascoli Piceno (tappa 6, prima frazione a quattro stelle ) alla tappa numero 9, la Sulmona-Campo Felice, seconda frazione a quattro stelle del Giro-E 2021, con un inedito arrivo su sterrato (da leggenda) e una lunghezza di quasi 100 chilometri (97,5 per la precisione). Più tranquilla, ma suggestiva nel paesaggio la Rieti-Foligno, tappa 10, che ha anticipato il primo giorno di riposo, martedì 18 maggio. 790 i chilometri pedalati dai partecipanti, per 11.400 metri di dislivello positivo: siamo a metà del cammino di un Grande Giro lungo 1.540 chilometri per 25.500 metri di dislivello, in cui le e-bike dal cuore elettrico si stanno comportando benissimo, in primis le Bianchi Aria e-Road, official bike del Giro-E 2021.
Oltre ai paesaggi stupendi, alle eccellenze dell’enogastronomia, a percorsi unici al mondo, alla possibilità di pedalare su strade chiuse al traffico quindi in perfetta sicurezza, nei giorni e sul percorso del Giro d’Italia, vivendo le emozioni dei ciclisti professionisti come la team presentation, l’arco del vincitore di tappa e il palco della premiazione (esperienza riservata ai capitani dei team), i partecipanti hanno l’opportunità più unica che rara di disputare la tappa accanto a grandi campioni o a ex ciclisti professionisti, cui chiedere di rievocare vecchie storie o carpire segreti. Quest’anno, come capitani hanno pedalato Francesco Moser, Max Lelli, Andrea Tafi, Moreno Moser, Roberto Ferrari, Amedeo Tabini, Patrick Martini e Andrea Ferrigato, e quanta gioia nei partecipanti per l’avere un capitano così.