La tappa del 31 maggio 1958 fu la seconda volta del Giro d'Italia a Cattolica.
La prima era stata solo l’anno precedente, per celebrare la nuova popolarità della Regina dell’Adriatico, città di fiere origini marinare divenuta simbolo balneare del ritrovato benessere del dopoguerra italiano. Quello del ’58 fu un quindi un ritorno, ma fu la prima volta per Guido Carlesi. Ventidue anni, pisano di Collesalvetti, maglia della Chlorodont di Magni e Belloni; tutti dicevano avesse la stessa faccia, magra e adunca, di Coppi, che correva ancora ma così piano che i tifosi ne cercavano già spasmodicamente l’erede. Fu così che il giovane Carlesi diventò il Coppino.
Tredicesima tappa del Giro ’58, S.Benedetto del Tronto – Cattolica. In maglia rosa dal giorno prima c’è Tino Coletto. L’ha indossata al termine di una lunga e ben nutrita fuga a cui il gruppo degli uomini di classifica ha lasciato prendere il largo. Il giorno seguente, risalendo l’Adriatico, nessuno ha una gran voglia di muovere la corsa. Andatura languida, quasi da passeggiata salutare. Le polveri prendono fuoco solo nel finale lungo la Panoramica, la strada che corre alta sulla costa e nervosa di curve e saliscendi da Pesaro. Dal gruppo esce a sparo proprio lui, il Coppino. Al primo passaggio da Cattolica Carlesi ha 35” di vantaggio che vanno via via ad aumentare. A Castel di Mezzo prende male una curva in discesa e cade, ma rimonta in sella come un gatto, la maglia stracciata e il braccio sinistro sanguinante. Dietro arremba il gruppo, ma sul traguardo finale il Coppino conserva 12” e vince la sua prima tappa al Giro.