Tappa 19: Busto Arsizio – Alpe di Mera. Una vittoria vera
Il 9 giugno 2001 si corre la Busto Arsizio – Arona. È la penultima tappa del Giro, un Giro sconquassato dal terremoto del doping. Tre giorni prima, nella notte tra il 6 e il 7 giugno, alla vigilia della tappa che da Imperia avrebbe dovuto portare al Santuario di S. Anna di Vinadio, negli alberghi che ospitano le squadre in corsa fanno irruzione i carabinieri del NAS per una perquisizione a sorpresa. A farne le spese è soprattutto Dario Frigo, secondo in classifica generale, nella cui stanza vengono trovate sostanze sospette. Frigo viene squalificato ma l’indomani l’intero gruppo si rifiuta di correre la tappa. Dopo la vittoria in volata di Cipollini nella Alba – Busto Arsizio, il Giro si decide sulla doppia salita del Mottarone, la montagna tra lago Maggiore e lago d’Orta che accoglie avventurieri e sciatori sin dagli albori del Novecento. In maglia rosa c’è Gilberto Simoni e a toglierli dalle calcagna l’avversario più pericoloso (era a soli 15’’ di distacco) ci hanno pensato i NAS: ora il più vicino è lo spagnolo Olano, a 4’12’’. Ma Gibo vuole dimostrare che la sua è una vittoria vera, più forte dei blitz notturni dei carabinieri e degli avvisi di garanzia.