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Giro d’Italia 2021, Tappa 19: Busto Arsizio – Alpe di Mera. Una vittoria vera

27/05/2021

Giro d'Italia 2021, Tappa 19: Busto Arsizio – Alpe di Mera. Una vittoria vera

Tappa 19: Busto Arsizio – Alpe di Mera. Una vittoria vera

Il 9 giugno 2001 si corre la Busto Arsizio – Arona. È la penultima tappa del Giro, un Giro sconquassato dal terremoto del doping. Tre giorni prima, nella notte tra il 6 e il 7 giugno, alla vigilia della tappa che da Imperia avrebbe dovuto portare al Santuario di S. Anna di Vinadio, negli alberghi che ospitano le squadre in corsa fanno irruzione i carabinieri del NAS per una perquisizione a sorpresa. A farne le spese è soprattutto Dario Frigo, secondo in classifica generale, nella cui stanza vengono trovate sostanze sospette. Frigo viene squalificato ma l’indomani l’intero gruppo si rifiuta di correre la tappa. Dopo la vittoria in volata di Cipollini nella Alba – Busto Arsizio, il Giro si decide sulla doppia salita del Mottarone, la montagna tra lago Maggiore e lago d’Orta che accoglie avventurieri e sciatori sin dagli albori del Novecento. In maglia rosa c’è Gilberto Simoni e a toglierli dalle calcagna l’avversario più pericoloso (era a soli 15’’ di distacco) ci hanno pensato i NAS: ora il più vicino è lo spagnolo Olano, a 4’12’’. Ma Gibo vuole dimostrare che la sua è una vittoria vera, più forte dei blitz notturni dei carabinieri e degli avvisi di garanzia.

Quel 9 giugno sembra un 9 novembre. C’è un tempo da lupi, nuvole basse e gonfie di pioggia intirizziscono i corridori.

Simoni si muove da solo all’inizio del secondo passaggio sulla salita del Mottarone, presa dal versante occidentale di Armeno. Nessuno nel gruppo tiene il suo passo e nel buio pomeriggio di quel tunnel di nuvole e pioggia inghiotte i quattro fuggitivi (Bruseghin, Figueras, Di Luca e Kessler). In vetta, da dove, nelle belle giornate di sole lo sguardo può abbracciare ben sette laghi (lago d’Orta, lago Maggiore, quello di Mergozzo e il quattro laghi di Varese) e decine di vette alpine, dal Monviso al Monte Rosa, quel pomeriggio si vede a malapena lo striscione del GPM, Simoni ha un minuto e mezzo sui primi inseguitori. Olano è a quasi tre minuti. Gibo si getta in discesa verso il Verbano. Ad Arona c’è ancora il piccolo strappo verso il San Carlone, la gigantesca statua di Carlo Borromeo, l’arcivescovo protettore, che con la sua mano tesa sembra dire basta alla pioggia e indicare a Simoni la strada per la vittoria, di tappa e del Giro. Smette di piovere ma non smette di pedalare la maglia rosa che, in maniche corte, taglia il traguardo finale con 2’25’’ su Savoldelli. Olano arriva a oltre 3’.

 

La tappa Busto Arsizio-Alpe di Mera del prossimo 28 maggio 2021 porterà il Giro d’Italia per la prima volta in Valsesia.

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