Vedi tutti
Vedi tutti

Giro d’Italia 2021, Tappa 15: Grado – Gorizia . Bariviera cala la tripla

22/05/2021

Giro d'Italia 2021, Tappa 15: Grado – Gorizia . Bariviera cala la tripla

Tappa 15: Grado – Gorizia . Bariviera cala la tripla

Il 5 giugno 1963, il Giro arrivava a Gorizia ancora incertissimo. A sole cinque tappe dal termine i primi cinque della classifica generale si trovavano racchiusi nel breve lasso di tempo di 24’’. Tra la maglia rosa Diego Ronchini e i suoi quattro immediati inseguitori (Vittorio Adorni, Giorgio Zancanaro, Guido De Rosso e Franco Balmamion) tutto si sarebbe deciso nelle due tappe venire, con l’ascesa al Nevegal e col classico tappone dolomitico, con Duran, Staulanza, Cereda, Rolle, Valles e San Pellegrino. I titoli dei giornali erano dedicati all’imminenza del conclave che avrebbe eletto il successore di papa Giovanni XXIII, morto il 3 giugno, e alle difficoltà di Aldo Moro, presidente del consiglio incaricato, nel formare un nuovo governo contando sullo storico appoggio esterno del Partito socialista.

Il Giro ritornava a fare tappa a Gorizia dopo le tensioni politiche internazionali innescate al termine della Seconda guerra mondiale, quando il territorio goriziano per tre quinti passò sotto la Jugoslavia. Sarebbero dovuti passare ancora quarant’anni prima che il confine che divideva in due la piazza antistante la stazione della Ferrovia Transalpina di Gorizia-Montesanto venisse cancellato.

 

Taccone, Bariviera, Zilioli, Balmamion

In quel Giro, secondo solo a un dirompente Vito Taccone, vincitore di ben cinque tappe (di cui quattro consecutive), si rivelò il venticinquenne velocista trevigiano di Cimadolmo, Vendramino Bariviera, detto Mino, che a Gorizia vinse la sua terza tappa personale. In attesa delle salite, il gruppo attraversò la pianura veneto-friulana in tutta tranquillità, solcando Piave, Tagliamento e Isonzo, prima di salire sull’altipiano del Carso. La corsa si accese solo negli ultimi 15 chilometri, con l’attacco di sei uomini. Prima del traguardo, posto ai piedi del Castello che dall’anno 1001 vigila sulla città di Gorizia e regala ai visitatori una vista panoramica su tutti i colli circostantei, li attendeva una breve ma ripida rampa che tutti pensavano potesse mettere in difficoltà proprio il più veloce di tutti, Bariviera. Ma, protetto dal compagno Zilioli, il velocista di Cimadolmo col nome di un doge di campagna anticipò tutti e parti ai 300 metri. Proseguì di slancio e di forza sulla salitella, arrivando sul traguardo a braccia alzate e con 4 secondi di vantaggio. Tre giorni dopo il Giro lo conquistò, per il secondo anno consecutivo, Balmamion, rigorosamente senza mai vincere una tappa; il 21 giugno Paolo VI divenne papa e Aldo Moro dovette aspettare a fine anno per fare il suo primo governo di “centrosinistra”.

Al tris del ’63 di Mino Bariviera, si aggiungeranno altre tre tappe al Giro tra il ’64 e il ’65. Qualche anno dopo, quando Mino appenderà la bici al chiodo, lo sportivo famoso in famiglia diventerà Renzo Bariviera, il fratellino (si fa per dire, coi suoi 2 metri e 2 cm di altezza), campione di pallacanestro e vincitore di scudetti e coppe con Milano e Cantù e, con la Nazionale, di due medaglie di bronzo agli Europei.

Seguici
sui social
#giroditalia

top sponsor