Andate a dirlo a Ben O’Connor, che oggi non è successo niente.
A Ben O’Connor che ieri è stato in fuga duecento chilometri, ha raggiunto sul finale Tratnik e poi quando sembrava avesse quasi vinto, è arrivato secondo.
A Ben O’Connor che allora oggi c’ha riprovato, altra fuga altri centottanta chilometri a prendere aria fin su a Forcella Valbona, poi lungo i tornanti del Bondone e quelli del Monte Durone, aggrappato a gente molto più blasonata come Rohan Dennis, Thomas De Gendt, Ilnur Zakarin.
A Ben O’Connor che nell’ultima salita verso Madonna di Campiglio ha deciso che non avrebbe rifatto lo stesso errore due giorni di fila, e quando mancavano otto chilometri all’arrivo è scattato e nessuno l’ha più ripreso.
Non Dennis, non Zakarin, non De Gendt.
Nemmeno Pernsteiner, che pure è quello che ci è andato più vicino, arrivando a 31’’ dall’australiano.