Iperconnesso, sostenibile, meraviglioso. È il mondo che ci attende in un tempo nemmeno troppo lontano. Ma solo se usiamo l’information technology per costruirlo, mettendo al centro l’uomo e l’ambiente.

La giornata tipo di un bike lover del 2030? Si allena senza vincoli di tempo grazie allo smart working. Mentre pedala riordina le idee e scrive email tramite riconoscimento vocale (o addirittura neurale) e riceve aggiornamenti in tempo reale sotto forma di immagini in realtà aumentata. A casa, dopo la doccia, si piazza davanti a uno specchio dotato di sensori, che monitorano la circolazione. La frequenza cardiaca? A misurarla ci pensa uno dei diversi wearable a sua disposizione, e così anche il recupero è sotto controllo. Nei giorni di pioggia si allena sui rulli e nel metaverso, uno spazio tridimensionale e interattivo che ha trasformato i siti web in preistoria.

Benvenuti nel mondo tra 10 anni, almeno secondo le previsioni del report Connected Consumer 2030. È il futuro della tecnologia, al servizio dell’uomo e dell’ambiente, e nel segno della sostenibilità. Sì, perché anche la natura sarà sempre più connessa: nelle barriere coralline e negli alberi delle foreste pluviali saranno impiantati sensori in grado di monitorare come procedono i programmi di tutela e di rigenerazione degli ecosistemi. Le città saranno sempre più smart, a beneficio dei loro numerosi abitanti (già oggi il 78 per cento dei cittadini europei vive nei centri urbani). Un esempio? Il calore in eccesso di un edifico verrà prontamente ridistribuito tra quelli adiacenti, per evitare sprechi. Così facendo, magari centreremo l’obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima: ridurre le emissioni globali e contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi Celsius.

Ma che cosa c’entra la vita che verrà con l’information technology (IT) di cui si occupa il Gruppo E? C’entra, eccome. Tutto quello che abbiamo descritto, infatti, si può riassumere in due parole: transizione sostenibile. Una rivoluzione che sta portando le aziende a non seguire più solo la logica del profitto, ma a mettere al centro la tutela dell’ambiente, dei dipendenti e dei consumatori. Ebbene, senza l’IT tutto questo non sarebbe possibile. La spiegazione è semplice. Per usare un’altra metafora ciclistica, l’information technology è il direttore sportivo di questo complesso sistema che è il mondo in cui vivremo. In una gara ciclistica è il direttore sportivo che studia tempi e distacchi, classifica e chilometri, per poi stabilire la strategia della squadra. Allo stesso modo, l’IT analizza l’immensa mole di dati (al momento ne produciamo 170 zettabyte all’anno) rilevati ogni giorno da qualsiasi strumento informatico, a partire dagli impianti produttivi fino ad arrivare ai device personali. Lo fa servendosi dell’intelligenza artificiale, che velocizza e semplifica enormemente quest’analisi permettendo di svolgerla in modi e tempi inimmaginabili per gli esseri umani. Un’attività fondamentale, perché sono proprio i dati a raccontarci come viviamo, ci spostiamo, consumiamo. In altre parole, l’impatto della nostra vita sul pianeta.

Non solo. Così come il direttore sportivo di un team coordina lo sforzo dei suoi ciclisti, gregari e capitani, un system integrator come il Gruppo E integra le diverse tecnologie presenti in un’azienda: le fa dialogare, permettendo così performance sempre migliori. Pensate a cosa succederebbe se il sistema di archiviazione dei dati non interagisse con il sistema di cyber security. Sarebbe come se ogni corridore pedalasse per sé, ignorando i compagni. E ogni azienda, così come ogni corridore, è importante perché fa parte di un sistema più grande e gioca il suo ruolo per l’obiettivo finale, sia esso la salvaguardia del pianeta o la vittoria in una gara.

Ne volete sapere di più? L’occasione giusta arriva con il Giro d’Italia 2023. Nei villaggi di partenza di tutte le tappe è presente un totem con al suo interno un gemello digitale di Stefano Zingoni, direttore marketing e innovazione del Gruppo E. Il digital twin è animato da un’intelligenza artificiale, istruita per rispondere alle domande del pubblico su tre argomenti: la Corsa Rosa, il Gruppo E e il mondo della sostenibilità. Segnatevi i vostri quesiti, dunque. L’avatar di Stefano vi aspetta!