Mettere in tavola prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica è un vantaggio per il palato, ma non solo: tutela l’ambiente e favorisce la coesione sociale.

L’Italia è la Maglia Rosa del sistema DOP in Europa. Siamo infatti il Paese che vanta il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Questo primato dimostra la grande qualità delle nostre produzioni, ma anche il fortissimo legame tra le eccellenze agroalimentari italiane e il proprio territorio d’origine.

Un esempio? Non esisterebbe un certo formaggio, conosciuto in tutto il mondo, se non fosse per le bovine che crescono in quella terra, alimentate da certi foraggi. E ancora: non avremmo una determinata qualità di mele, se nei frutteti non ci fosse una determinata fauna, fatta di uccelli, insetti e animali selvatici? Prodotto e territorio hanno un legame indissolubile, un po’ come il Giro d’Italia e le sue strade.

Non a caso, il sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea favorisce il sistema produttivo e l’economia del territorio. Non solo. Tutela l’ambiente, perché esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.  Sostiene la coesione sociale dell’intera comunità e ne promuove la crescita economica. Perché formaggi, salumi, prodotti ortofrutticoli e vini con i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) sono anche l’espressione di una solidità economica che fa bene al Paese. Lo dicono i dati. Secondo il XIX Rapporto Ismea-Qualità sul settore nel 2020, la produzione certificata DOP e IGP vale 16,6 miliardi di euro. Il dato è in calo del 2 per cento rispetto all’anno precedente e di fatto interrompe il trend in crescita – e ininterrotto – dei precedenti 10 anni, ma è riferito a un periodo di straordinaria difficoltà e, pertanto, conferma la capacità di tenuta del sistema. Un numero in più? La DOP economy vale il 19 per cento del fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale.

Allo stesso tempo, grazie alla certificazione comunitaria si danno maggiori garanzie ai consumatori, con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti. Volete saperne di più? Trovate tutto allo stand del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) presente all’arrivo di ogni tappa della Corsa Rosa.