Si intitola #rispettiamoci la campagna di sensibilizzazione promossa da Aci per invitare gli automobilisti a comportarsi correttamente nei confronti della micro-mobilità.

Insegnare agli automobilisti a prestare attenzione ai ciclisti, ai pedoni e a chi si sposta in monopattino. È questo l’obiettivo di #rispettiamoci, la campagna per la sicurezza stradale promossa per il quarto anno consecutivo da ACI durante il Giro d’Italia. Dove? In uno spot tutorial che va in onda nel corso delle dirette della Corsa Rosa e che si affida a un concept significativo: se rispetti gli altri e ti comporti correttamente sulla strada, sei tu che vinci e fai vincere gli altri. Un messaggio importante, che passa dalla tv, ma non solo. Nelle sedi di partenza e arrivo delle tappe, infatti, vengono raccolte testimonianze sulla sicurezza stradale di opinion leader, ciclisti professionisti e leggende del ciclismo nazionale, postate poi sul portale ufficiale del Giro. Attenzione anche ai canali web e social di ACI.

Del resto la micro-mobilità è aumentata molto e con essa la responsabilità di chi si mette alla guida di un’auto. Dati alla mano, già nel 2019 abbiamo assistito a un leggero incremento nelle percorrenze medie annue, con un aumento del 5,6 per cento rispetto al 2018. Sempre in quell’anno la vendita di biciclette e di e-bike è aumentata del 7 per cento rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie alla diffusione delle e-bike, cresciute da sole del 13 per cento. L’aumento ha riguardato anche i monopattini, cresciuti di 100mila unità ed equiparati alle biciclette ai fini della circolazione.

La pandemia da Covid-19 ha stravolto le vite di tutti, imprimendo una spinta ulteriore alla micro-mobilità. Nel 2020 in Italia la vendita di bicicletta ha registrato un’impennata del 17 per cento (oltre 2.000.000 di unità) rispetto al 2019, mentre quella delle e-bike è cresciuta addirittura del 44 per cento. Senza parlare delle vendite dei monopattini elettrici, balzata alle stelle: più 140 per cento (125.000 unità) solo nei primi 7 mesi dell’anno. Le ragioni di questo fenomeno le conosciamo tutti: gli incentivi governativi, certo, ma anche la necessità di distanziamento e la paura degli assembramenti sui mezzi pubblici.  

Il 2021 è stato l’anno della stabilizzazione. L’utilizzo dell’automobile è tornato ai livelli pre-Covid e la mobilità dolce si è assestata. La vendita di biciclette ha segnato una flessione del 2 per cento, anche se quella delle e-bike ha continuato a crescere. Il numero degli incidenti?  Da un’analisi dei dati della Polizia Locale dei grandi Comuni disponibili, risultano stabili o in leggero aumento. Farli diminuire è responsabilità di tutti noi.